音频游览 5. Collezione Archeologica: Sala 5
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Nella vetrina 21 sono presenti vari materiali di cui si sconosce la provenienza: sul ripiano alto anfore greco-italiche e lucerne varie; sul ripiano di mezzo pesi da telaio, lucerne, un guttus e olpai; infine sul ripiano basso nùclei di selce, schegge di lavorazione, strumenti di selce e vasi preistorici.
Nella vetrina 22 sono esposti reperti di età ellenistico-romana e tardo-antìca provenienti da recuperi effettuati nella località Treppiedi negli anni 60: una statuetta fittile, lucerne a becco rotondo, brocche, ciotole in sigillata africana e anforette con decorazione a rotella.i. Sullo stesso ripiano è esposta l'iscrizione funeraria di Dionysa e brocchette in vetro. Sul ripiano di mezzo sono presenti altri corredi con monete, fibbie, bicchieri, anforette, brocche in argilla, brocche in vetro e una scodella frammentaria in sigillata africana risalente al V secolo d.C. Sul ripiano in basso è esposta un'epìgrafe, detta di "Sotèr", proveniente da un ipogeo di sesto secolo d.C., un frammento di anfora e un fondo di pithos con grappe in piombo.
Nella vetrina 13 ci sono reperti che confermano la continuità della vita in Cava Ispica attraverso l'età classica e romano-imperiale. Sul primo scaffale troviamo i resti degli oggetti funerari della catacomba della Larderia e anche un piccolo mucchio di monete, forse un vero "scrigno" con emissioni di Costantino (347-348 a.C.), Gallia Cesare, Costantino II e Giuliano (350-361 d.C.). Sul ripiano inferiore sono esposte macine, boccaletti, asce e pithos con grappa di piombo.
Nella vetrina 24 sono presenti i corredi della necropoli romana situata in località Ciarciolo databili dal terzo al quinto secolo d.C.: nel ripiano alto sono esposte coppe in vetro, un fiaschetto in vetro, ghiande missili e una collana in pasta vitrea; nel ripiano di mezzo e in quello più basso coppe, brocche e anforette.
Nella vetrina 25 sono esposti alcuni colli di anfore tipo massaliota risalente al quarto a.C. e anfore databili dal sesto al settimo d.C.
Nella vetrina 26 sono presenti una serie di reperti appartenenti quasi tutti all’età greco- ellenistica. L’unico reperto appartenente ad una fase più tarda è un fondo di piatto pelvis risalente al periodo tardo- romano. Accanto a questo si trova un’anfora dipinta in rosso e bruno appartenente alla cultura di Licodia Eubea databile al VI secolo a.C. Sempre sullo stesso ripiano si trova un oggetto particolare, ovvero un flauto o aulos in osso risalente al sesto- quinto secolo a.C. Nel ripiano sottostante invece sono esposti una oinochoe a bocca trilobàta di VI secolo a.C., una kylix ed una coppa entrambe a vernice nera e databili tra il V ed il IV secolo a.C. Accanto a questi reperti troviamo inoltre una lucerna a tazzina in ceramica àcroma, anch’essa risalente al IV secolo a.C.
Nella vetrina 27 è presente un grande numero di reperti di diversa provenienza. In località Santa Maria del Focallo sono state rinvenute due lekythoi miniaturistiche appartenenti al IV- III secolo a.C., di cui una con decorazione dipinta a reticolo e l’altra a vernice nera con profilo greco di donna in bianco. In località Santa Croce Camerina è stata trovata una lekane di IV- III secolo a.C., ovvero un vasetto da toletta che serviva per contenere gioielli o belletto. Dalla località Castiglione proviene un’anfora appartenente alla cultura di Licodia Eubea risalente al VI secolo a.C. In località Marina di Ragusa è stata invece rinvenuta una particolare parete di anfora, risalente al periodo arcaico, decorata con profonde incisioni a forma di Z.
Fuori dalle vetrine si trovano anfore romane tipo Lamboglia 2, Drèssel 2 di terzo e secondo secolo d.C. e anfore greche, puniche e corinzie. Al lato della vetrina 27 si trovano due grosse macine in pietra làvica risalenti all'età tardo romana, una rinvenuta a Modica in contrada Gisira e l'altra a Ragusa in contrada Lusia.
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