Tur audio Alla scoperta di Geraci Siculo, Borgo in ogni senso
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Update Required To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.Benvenuti a Geraci Siculo, ridente borgo in provincia di Palermo, che fa parte della rete dei Borghi più belli d’Italia!
Grazie a questo itinerario scoprirete perché la nostra cittadina merita questo prestigioso riconoscimento!
Si dice che il nome di Jraci derivi dal greco Jerax, che significa avvoltoio! Così doveva apparire il nostro borgo arroccato sulle Madonie a chi lo vedesse da lontano!
La sua fondazione risale ad oltre 1300 anni fa, intorno alla metà del 700 d.C., quando i Bizantini, sotto la pressione degli Arabi, costruivano delle roccaforti a controllo delle valli circostanti. Da qui, a circa 1100 metri sul livello del mare, il vostro sguardo spazia infatti dal Tirreno fino all’Etna e si controlla facilmente tutta l’area della Madonie, da Castelbuono a Gangi!
Ma nulla poté contro l’avanzata dei Musulmani: anche la nostra Geraci cadde sotto il loro controllo, intorno all’840. Sotto questa dominazione, comunque, Geraci dovette avere una sua importanza, tanto da essere inserita nell’elenco delle città dell’isola nel 988.
Vi chiederete cosa sia rimasto di quella lontana dominazione… poco purtroppo, ma se vi addentrate fra i vicoli e i sottopassi del nostro centro storico, ecco, quella maglia viaria, così spontanea, risale proprio a quasi 1200 anni fa!
Poi arrivò il Gran Conte Ruggero, il Normanno, che espugnò la roccaforte e la affidò al nipote Serione, come premio per il suo valore contro i Saraceni. Serione però cadde vittima di un’imboscata e il suo successore, il milite Angelmaro che ne sposò la vedova, si inorgoglì al punto da trasformare la sua casa in una torre, provocando l’ira di Ruggero, che lo destituì.
Sappiamo che nel 1082 Geraci venne compresa nell’esteso territorio della Diocesi di Troina, che aveva il compito di evangelizzare città e campagne, ma poco dopo, nel 1087, la Diocesi fu trasferita a Messina: così tutti i centri madoniti ricaddero in questa nuova circoscrizione vescovile.
Ma chi governò Geraci quasi 1000 anni fa? Sappiamo che il dominio passò dai Barnavilla ai Craon, poi, intorno al 1250, Isabella erede dei Craon andò in sposa a Enrico dei Ventimiglia di Liguria, per volontà del grande imperatore svevo Federico II. Enrico, nel convulso periodo che fu quello di passaggio dal dominio svevo a quello angioino, rimase fedele agli svevi e al re Manfredi, e da lui nel 1258 ricevette le due Petralia.
Fu quindi proprio da Geraci che i Ventimiglia allargarono i loro domini, acquisendo potere e prestigio per secoli, tanto da dominare nel corso del 1300 su altri centri, come Collesano, Polizzi Generosa, Termini, Tusa e perfino Cefalù, da un lato, e Sperlinga dall’altro.
La storia di Geraci è strettamente connessa a quella dei Ventimiglia e alle vicende del Regno, adesso governato dagli spagnoli aragonesi. Scoprirete come alcuni luoghi della città siano strettamente correlati anche alla storia dei loro signori!
Giovanni Ventimiglia, cui il re Alfonso il Magnanimo aveva concesso il titolo di marchese, nel 1454 decise di trasferirsi a Castelbuono, lasciando così Geraci, fino a quel momento Capitale della Contea dei Ventimiglia. Nel tempo, il nostro paese modificò il suo aspetto urbano medievale e fortificato, fino ad assumere la conformazione attuale, di un borgo che conserva le tracce delle sue origini medievali!
E adesso, scoprite con noi il nostro bellissimo Borgo!
Questo audiotour è stato realizzato da Elisa Bonacini, con il coordinamento di Maria Giovanna Meli e Giuseppe Antista, finanziato col "Progetto 2019_VOL_00845- Nel cuore delle Madonie Borghi Accessibili per tutti". Testi di Giuseppe Antista e Elisa Bonacini, voce narrante di Elisa Bonacini. - 1 Bevaio della SS. Trinità
- 2 Chiesa di San Giacomo
- 3 Castello dei Ventimiglia
- 4 Cappella Palatina
- 5 Palazzetto in Largo Greco
- 6 Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore
- 7 Il Collegio di Maria
- 8 Chiesa di Santa Maria della Catena
- 9 Torre di Angelmaro
- 10 Chiesa di San Giuliano
- 11 Il Salto del Ventimiglia
- 12 Chiesa di San Francesco (Sant'Antonino)
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Grazie a questo itinerario scoprirete perché la nostra cittadina merita questo prestigioso riconoscimento!
Si dice che il nome di Jraci derivi dal greco Jerax, che significa avvoltoio! Così doveva apparire il nostro borgo arroccato sulle Madonie a chi lo vedesse da lontano!
La sua fondazione risale ad oltre 1300 anni fa, intorno alla metà del 700 d.C., quando i Bizantini, sotto la pressione degli Arabi, costruivano delle roccaforti a controllo delle valli circostanti. Da qui, a circa 1100 metri sul livello del mare, il vostro sguardo spazia infatti dal Tirreno fino all’Etna e si controlla facilmente tutta l’area della Madonie, da Castelbuono a Gangi!
Ma nulla poté contro l’avanzata dei Musulmani: anche la nostra Geraci cadde sotto il loro controllo, intorno all’840. Sotto questa dominazione, comunque, Geraci dovette avere una sua importanza, tanto da essere inserita nell’elenco delle città dell’isola nel 988.
Vi chiederete cosa sia rimasto di quella lontana dominazione… poco purtroppo, ma se vi addentrate fra i vicoli e i sottopassi del nostro centro storico, ecco, quella maglia viaria, così spontanea, risale proprio a quasi 1200 anni fa!
Poi arrivò il Gran Conte Ruggero, il Normanno, che espugnò la roccaforte e la affidò al nipote Serione, come premio per il suo valore contro i Saraceni. Serione però cadde vittima di un’imboscata e il suo successore, il milite Angelmaro che ne sposò la vedova, si inorgoglì al punto da trasformare la sua casa in una torre, provocando l’ira di Ruggero, che lo destituì.
Sappiamo che nel 1082 Geraci venne compresa nell’esteso territorio della Diocesi di Troina, che aveva il compito di evangelizzare città e campagne, ma poco dopo, nel 1087, la Diocesi fu trasferita a Messina: così tutti i centri madoniti ricaddero in questa nuova circoscrizione vescovile.
Ma chi governò Geraci quasi 1000 anni fa? Sappiamo che il dominio passò dai Barnavilla ai Craon, poi, intorno al 1250, Isabella erede dei Craon andò in sposa a Enrico dei Ventimiglia di Liguria, per volontà del grande imperatore svevo Federico II. Enrico, nel convulso periodo che fu quello di passaggio dal dominio svevo a quello angioino, rimase fedele agli svevi e al re Manfredi, e da lui nel 1258 ricevette le due Petralia.
Fu quindi proprio da Geraci che i Ventimiglia allargarono i loro domini, acquisendo potere e prestigio per secoli, tanto da dominare nel corso del 1300 su altri centri, come Collesano, Polizzi Generosa, Termini, Tusa e perfino Cefalù, da un lato, e Sperlinga dall’altro.
La storia di Geraci è strettamente connessa a quella dei Ventimiglia e alle vicende del Regno, adesso governato dagli spagnoli aragonesi. Scoprirete come alcuni luoghi della città siano strettamente correlati anche alla storia dei loro signori!
Giovanni Ventimiglia, cui il re Alfonso il Magnanimo aveva concesso il titolo di marchese, nel 1454 decise di trasferirsi a Castelbuono, lasciando così Geraci, fino a quel momento Capitale della Contea dei Ventimiglia. Nel tempo, il nostro paese modificò il suo aspetto urbano medievale e fortificato, fino ad assumere la conformazione attuale, di un borgo che conserva le tracce delle sue origini medievali!
E adesso, scoprite con noi il nostro bellissimo Borgo!
Questo audiotour è stato realizzato da Elisa Bonacini, con il coordinamento di Maria Giovanna Meli e Giuseppe Antista, finanziato col "Progetto 2019_VOL_00845- Nel cuore delle Madonie Borghi Accessibili per tutti". Testi di Giuseppe Antista e Elisa Bonacini, voce narrante di Elisa Bonacini.
Recenzii
2 recenzii
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08-04-2022
Great job!!!!
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08-04-2022
Ho avuto modo di consultare anche questo itinerario, l’iniziativa che avete avviato è davvero bellissima, rende accessibili e inclusivi i nostri bei Borghi! Bello lo stile narrativo, mi auguro sia allargata a tanti altri bei Borghi della nostra terra!
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