Audio tour Leonardo da Vinci e i luoghi milanesi dove è possibile scoprire il suo
2 sights
1
2
3
4
5
- Audio tour Summary
-
Audio tour Summary
Leonardo da Vinci uno dei più grandi artisti italiani del Rinascimento, maestro in diverse arti come pittura, architettura, ingegneria, idraulica, scienza, coreografia, musica e tante altre ancora, nacque in Toscana a Vinci il 15 aprile del 1452. Fin da bambino Leonardo mostrò doti artistiche che portarono il padre Pietro, noto notaio dell’epoca, a chiedere ad Andrea del Verrocchio, grande artista del ‘400, di accoglierlo nella sua bottega. Leonardo artista impressionò da subito il suo maestro con il quale incominciò a collaborare attivamente come ad esempio nel dipinto “Battesimo di Cristo”. Secondo Vasari, famoso artista e scrittore del ‘500, Andrea del Verrocchio di fronte alla bellezza dell’angelo realizzato da Leonardo decise di smettere di dipingere. Ma è altrettanto importante l’aspetto personale di Leonardo condannato da alcuni per la sua omosessualità. Come era Leonardo? Sin da giovane si mostrò bello, alto secondo i canoni dell’epoca e atletico. Aspetti questi importanti perché lo resero sempre visibile e attraente agli occhi di tutti. Un Leonardo di cui vengono descritti aspetti come la capigliatura lunga e il modo di indossare i vestiti sempre eccentrici e colorati tali da attirare costantemente l’attenzione. Un Leonardo che ben presto diventa una figura famosa a Firenze e non solo. Quando nel 1476 viene accusato di sodomia la notizia crea molto scalpore. Se da un lato la sodomia era un argomento di cui si parlava all’epoca dall’altro il fatto che una figura come Leonardo fosse coinvolta creò molte dicerie che ogni tanto riemersero durante la sua vita. A quel tempo Leonardo di li a poco abbandonò la bottega di Andrea del Verrocchio e Firenze, per andare a Milano a lavorare per la corte più importante e ricca dell’epoca, quella di Ludovico Sforza detto Il Moro. E’ Milano la città dove visse la maggior parte della sua vita per un totale di quasi 19 anni suddivisi in 2 periodi. Città nella quale realizzò molti dei suoi progetti come “il Cenacolo”, i dipinti “la Dama con l’Ermellino” e la “Vergine delle Rocce” o l’unica sala da lui affrescata quale “la Sala delle Asse” nel Castello Sforzesco. E proprio a Milano Leonardo conosce una delle figure a lui più vicina e discussa, Gian Giacomo Caprotti, detto il Salai o Salaino che entrò nella bottega di Leonardo come garzone nel 1490 quando aveva solo 10 anni. Il Salai fu da subito una figura che caratterizzò la vita professionale e privata di Leonardo. Fu il Salai che seguì Leonardo quando dopo il 1499 caduto Ludovico Sforza, non ebbe più la possibilità di portare avanti i suoi lavori a Milano e andò a Mantova, Venezia, Firenze, Milano e Roma. In queste città il Salai lo accompagnò. Ma perché il Salai se il suo nome era un altro? Leonardo gli diede un soprannome che significava “il Diavolo”. Ebbene si il Salaino aveva un carattere molto particolare e vivace che però attraeva Leonardo e sempre secondo Vasari essendo un bel ragazzo, Leonardo lo utilizzò come modello per il quadro del “San Giovanni Battista” e probabilmente secondo alcuni studiosi anche della famosa “Monna Lisa”. A partire dal 1517, gli ultimi anni della vita Leonardo li trascorse in Francia alla corte del re Luigi XII nel castello di Cloux. Il re dopo aver visto i lavori che Leonardo realizzò nel periodo soprattutto romano decise che doveva lavorare per lui. Ma Leonardo, in quel che sarà il suo ultimo viaggio, venne accompagnato da un’altra persona di nome Francesco Melzi. Francesco, che fu introdotto nella bottega di Leonardo nel 1506 quando aveva circa 15 anni, divenne un suo fedele amico a tal punto da essere colui che assistette Leonardo fino alla morte e fu il suo esecutore testamentario. E il Salai? Andò a trovare il maestro in Francia prima della sua morte e questi gli fece dono di alcune sue opere. Non fu presente alla morte di Leonardo ma fu citato nel testamento del grande maestro. Leonardo mori il 2 maggio del 1519. Milano permette di scoprire diversi dei capolavori leonardeschi. Ecco che attraverso i nostri tour oltre a rivelare alcune delle opere del maestro e dei suoi seguaci, abbiamo la possibilità di conoscere meglio il suo genio, l’arte; soprattutto proviamo a scoprire che cosa c’era dietro quel carattere forte, cortese ma a volte un po' permaloso del grande Leonardo.
- 1 Castello Sforzesco
- 2 La vigna di Leonardo
- 3 L'ultima Cena
- 4 Museo della Scienza e della Tecnologia
- 5 Pinacoteca Ambrosiana
-
Audio tour Summary
Leonardo da Vinci uno dei più grandi artisti italiani del Rinascimento, maestro in diverse arti come pittura, architettura, ingegneria, idraulica, scienza, coreografia, musica e tante altre ancora, nacque in Toscana a Vinci il 15 aprile del 1452. Fin da bambino Leonardo mostrò doti artistiche che portarono il padre Pietro, noto notaio dell’epoca, a chiedere ad Andrea del Verrocchio, grande artista del ‘400, di accoglierlo nella sua bottega. Leonardo artista impressionò da subito il suo maestro con il quale incominciò a collaborare attivamente come ad esempio nel dipinto “Battesimo di Cristo”. Secondo Vasari, famoso artista e scrittore del ‘500, Andrea del Verrocchio di fronte alla bellezza dell’angelo realizzato da Leonardo decise di smettere di dipingere. Ma è altrettanto importante l’aspetto personale di Leonardo condannato da alcuni per la sua omosessualità. Come era Leonardo? Sin da giovane si mostrò bello, alto secondo i canoni dell’epoca e atletico. Aspetti questi importanti perché lo resero sempre visibile e attraente agli occhi di tutti. Un Leonardo di cui vengono descritti aspetti come la capigliatura lunga e il modo di indossare i vestiti sempre eccentrici e colorati tali da attirare costantemente l’attenzione. Un Leonardo che ben presto diventa una figura famosa a Firenze e non solo. Quando nel 1476 viene accusato di sodomia la notizia crea molto scalpore. Se da un lato la sodomia era un argomento di cui si parlava all’epoca dall’altro il fatto che una figura come Leonardo fosse coinvolta creò molte dicerie che ogni tanto riemersero durante la sua vita. A quel tempo Leonardo di li a poco abbandonò la bottega di Andrea del Verrocchio e Firenze, per andare a Milano a lavorare per la corte più importante e ricca dell’epoca, quella di Ludovico Sforza detto Il Moro. E’ Milano la città dove visse la maggior parte della sua vita per un totale di quasi 19 anni suddivisi in 2 periodi. Città nella quale realizzò molti dei suoi progetti come “il Cenacolo”, i dipinti “la Dama con l’Ermellino” e la “Vergine delle Rocce” o l’unica sala da lui affrescata quale “la Sala delle Asse” nel Castello Sforzesco. E proprio a Milano Leonardo conosce una delle figure a lui più vicina e discussa, Gian Giacomo Caprotti, detto il Salai o Salaino che entrò nella bottega di Leonardo come garzone nel 1490 quando aveva solo 10 anni. Il Salai fu da subito una figura che caratterizzò la vita professionale e privata di Leonardo. Fu il Salai che seguì Leonardo quando dopo il 1499 caduto Ludovico Sforza, non ebbe più la possibilità di portare avanti i suoi lavori a Milano e andò a Mantova, Venezia, Firenze, Milano e Roma. In queste città il Salai lo accompagnò. Ma perché il Salai se il suo nome era un altro? Leonardo gli diede un soprannome che significava “il Diavolo”. Ebbene si il Salaino aveva un carattere molto particolare e vivace che però attraeva Leonardo e sempre secondo Vasari essendo un bel ragazzo, Leonardo lo utilizzò come modello per il quadro del “San Giovanni Battista” e probabilmente secondo alcuni studiosi anche della famosa “Monna Lisa”. A partire dal 1517, gli ultimi anni della vita Leonardo li trascorse in Francia alla corte del re Luigi XII nel castello di Cloux. Il re dopo aver visto i lavori che Leonardo realizzò nel periodo soprattutto romano decise che doveva lavorare per lui. Ma Leonardo, in quel che sarà il suo ultimo viaggio, venne accompagnato da un’altra persona di nome Francesco Melzi. Francesco, che fu introdotto nella bottega di Leonardo nel 1506 quando aveva circa 15 anni, divenne un suo fedele amico a tal punto da essere colui che assistette Leonardo fino alla morte e fu il suo esecutore testamentario. E il Salai? Andò a trovare il maestro in Francia prima della sua morte e questi gli fece dono di alcune sue opere. Non fu presente alla morte di Leonardo ma fu citato nel testamento del grande maestro. Leonardo mori il 2 maggio del 1519. Milano permette di scoprire diversi dei capolavori leonardeschi. Ecco che attraverso i nostri tour oltre a rivelare alcune delle opere del maestro e dei suoi seguaci, abbiamo la possibilità di conoscere meglio il suo genio, l’arte; soprattutto proviamo a scoprire che cosa c’era dietro quel carattere forte, cortese ma a volte un po' permaloso del grande Leonardo.
Reviews
Download the free izi.TRAVEL app
Create your own audio tours!
Use of the system and the mobile guide app is free
