音频游览

音频游览 2. Collezione Archeologica: Sala 2

LA GROTTA LAZZARO: UN RIPARO CON UN SANTUARIO PREISTORICO.

Nella vetrina 10 sono presenti resti fossili provenienti dalla Cava Lazzaro (bovini, caprini, maiali).

Nella vetrina 11 è esposto un consistente lotto di ceramiche dell'Antica Età del Bronzo della cultura di Castelluccio (2200- 1450 a.C.), provenienti dalla Grotta Lazzaro (recuperato da Maugini e Stoppani alla fine del diciannovesimo secolo). Nel ripiano alto si segnalano vasi, attingitoi, bicchieri e vari frammenti decorati con motivi a strisce di colore nero, una piastra fittile (una sorta di astragalo) e un vasetto a fruttiera miniaturistico. Nel ripiano di mezzo troviamo la base di un idoletto e un corno fittile, probabilmente assegnabili alla sfera cultuale. Appartenenti invece alla sfera quotidiana punte in osso, fuseruole, lame, coltelli e accette in basalto.

La Grotta Lazzaro fu un riparo abitato, forse con un luogo di culto, che fu frequentato sia nel Neolitico (ottavo- terzo millennio a.C.) che nell'Età del Ferro (undicesimo- ottavo secolo a.C.).

Sempre nella vetrina 11, nel ripiano alto, si trovano dei frammenti di ceramica e macine provenienti dalla località Balàta e da Scicli, confermando un'occupazione del territorio interno rispettivamente fra l'Età del Rame (cultura di Sant'Ippolito) e l'Antica Età del Bronzo. 

Nell'ultima anta, nel ripiano di mezzo, è presentato il corredo di una tomba dalla località costiera di Punta Corvo (Scicli): due vasi di fabbrica indigena (coppa e hydria) e un èxàlèiptron (ciotola a bordi rientranti) di fabbrica corinzia, indizio di un processo di importazione di ceramiche greche in empori costieri nel VI secolo a.C.. L'ascia ad occhio in bronzo proveniente da Cava D'Aliga è assegnabile ad una produzione metallurgica siciliana del X secolo a.C. e confermerebbe la presenza degli indigeni, nota anche dall'esistenza di alcuni ripostigli come quello di Mulino del Salto.

UN VILLAGGIO DELL'ANTICA ETÀ DEL BRONZO A CAVA ISPICA.

Nella vetrina 8 sono esposti una ricca serie di vasi e strumenti in selce provenienti da un villaggio dell'Antica Età del Bronzo (2200- 1450 a.C.), ubicato nella località Baravitalla lungo il versante sinistro della parte settentrionale di Cava Ispica. Alcuni reperti sono stati rinvenuti nel villaggio, mentre altri costituivano il corredo funerario della Tomba a Finti Pilastri, una delle sepolture monumentali della necropoli. Nel ripiano superiore sono esposte alcune fruttiere, vasi biconici, un punteruolo, una spatola e un "osso a globuli" frammentario. Nel ripiano di mezzo sono esposti dei probabili idoletti fittili e dei rocchetti. Dalla Tomba a Finti Pilastri provengono cinque fruttiere e quattro vasi attingitoi. Nel ripiano inferiore sono esposti pestelli, macine e accette provenienti dal villaggio.

UN VILLAGGIO PREISTORICO COSTIERO DELLA CULTURA DI THAPSOS (MEDIA ETÀ DEL BRONZO) A BRUCA E GLI EMPORI DI ETÀ STORICA.

Nella vetrina 9, nel ripiano di mezzo, sono esposte delle ceramiche (pissidi, tazze carenate, coppe) risalenti alla Media Età del Bronzo (cultura di Thapsos, 1450- 1270 a.C.) provenienti dalle capanne del villaggio preistorico di località Bruca, in prossimità della foce della Fiumara di Modica. Nel ripiano in basso sono esposte altre ceramiche (bacinelle, fiaschi) decorate ad incisione, lame e strumenti in selce; alcune ceramiche della cultura di Castelluccio (2200- 1450 a.C.) e dello stile di Rodì- Tindari, ad impasto grigio, confermano che l'area era stata già abitata sia in età neolitica che durante l'Antico Bronzo.

游览停留

评论

A minimum rating of 1 star is required.
Please fill in your name.

创建您自己的音频之旅!

使用此系统的移动导游应用是免费的

开始

App preview on iOS, Android and Windows Phone