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Tur audio Sulle Orme di Leonardo

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    Chi siamo

    Il progetto nasce nel 2019 per commemorare i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci. Il comune di Vaprio d'Adda celebra questa ricorrenza con un progetto che vede la collaborazione dell'ITC "Jacopo Nizzola" di Trezzo sull'Adda (che ha curato la parte grafica del progetto), l'ITSOS "Marie Curie" di Cernusco sul Naviglio (che ha lavorato sulla parte documentaristica e sui testi) e la Pro Loco di Vaprio d'Adda.

    Leonardo a Vaprio d'Adda

    Leonardo da Vinci nacque il 15 aprile del 1452 ad Anchiano di Vinci, figlio illegittimo di un notaio, Ser Piero, e della contadina Caterina.
    Nel 1469 si trasferì con il padre a Firenze, dove entrò nella bottega del Verrocchio conoscendo così grandi artisti tra cui Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio.
    Leonardo non si limitò ad operare nel campo artistico ma si interessò a quasi tutti gli ambiti conoscibili all'uomo portando il suo sapere ovunque.
    In Lombardia trascorse vent’anni della sua vita soggiornando, principalmente a Milano ospite prima di Ludovico il Moro, successivamente, del governatore francese Charles d’Amboise.
    Tra il 1507 e il 1513 Leonardo visse per brevi periodi a Vaprio d’Adda, ospite nella villa del conte palatino Gerolamo Melzi. Qui si dedicò soprattutto agli studi sul moto delle acque e sulla natura di cui rimangono, ancora oggi, numerosi disegni, schizzi e note riguardo il corso del fiume Adda e il naviglio Martesana. Uno di questi disegni, oggi conservato alla Royal Library di Windsor, ritrae il traghetto nel porto fluviale tra Canonica e Vaprio visto, molto probabilmente, dalla villa Melzi. Altri due celebri disegni, custoditi anch’essi alla Royal Library, ritraggono la costa del naviglio Martesana nel tratto compreso tra Vaprio e Trezzo sull’Adda.
    Leonardo inoltre studiò i problemi di navigazione dei corsi d’acqua, progettando, ad esempio, alcune migliorie per il sistema delle chiuse del naviglio. Divenne anche il precettore del giovane Francesco Melzi, figlio di Gerolamo, suo miglior allievo.
    Leonardo lasciò tutti i manoscritti a Francesco, che li custodì nella villa di Vaprio. Alla morte del Melzi ebbe inizio la dispersione dei manoscritti vinciani.
    Oggi, dopo complesse vicende, vendite, furti, donazioni e sparizioni, rimangono nove codici leonardeschi distribuiti fra le biblioteche d'ltalia, Francia, Inghilterra e Spagna. Gli studiosi ritengono siano solo un quinto di quelli che erano in origine.
    Leonardo morì il 2 maggio del 1519 ad Amboise, in Francia.

    Vita di Francesco Melzi

    Giovanni Francesco Melzi, figlio di Gerolamo Melzi, di nobile famiglia lombarda, nacque probabilmente a Milano nel 1493.
    Ricevette un’educazione di stampo umanistico e nel 1506 iniziarono i suoi rapporti con Leonardo Da Vinci che si intensificarono mentre il Maestro fu ospite della villa dei Melzi a Vaprio d’Adda. I primi lavori che svolse per Leonardo furono mansioni di cancelleria e in seguito si occupò di scrivere o copiare le sue missive. Melzi diventò presto il migliore allievo di Leonardo e lo seguì sia a Roma sia nel suo ultimo viaggio in Francia, standogli sempre vicino.
    Nel 1519 Leonardo, in punto di morte, gli lasciò in eredità manoscritti e materiali grafici. Nel 1520 fu nominato da Francesco I “ Gentiluomo da Camera”.
    Rientrato in Italia prima del 1523, sposò Angiola dei conti Landriani, da cui ebbe otto figli. Negli anni a seguire riuscì a riordinare in modo organico le annotazioni del Maestro sulla pittura, per una futura edizione di stampa del cosiddetto “Libro di Pittura “ noto anche come “Trattato di Pittura”.
    Francesco Melzi lascia alcune sue opere considerate autografe e conservate nella Royal Library a Windsor Castle e alcuni disegni nella Biblioteca Ambrosiana, tra cui “Testa di uomo anziano” e “Testa virile inclinata verso sinistra”.
    Fu anche abile nell’arte pittorica. Molto belli i suoi dipinti di cui ne elenchiamo alcuni: “Leda con cigno”(Uffizi-Firenze), “Flora” ( Ermitage-San Pietroburgo) e una fedele copia della Vergine delle Rocce “Vergine delle Rocce del Borghetto” (Congregazione Suor Orsoline di San Carlo-Milano).
    Francesco Melzi morì nel 1567 a Canonica d'Adda.

     

  3. 1 Casa del Custode delle Acque
  4. 2 La scala "a vortice"
  5. 3 Piazza Leonardo Da Vinci
  6. 4 Villa Melzi
  7. 5 Ponte di Canonica d'Adda
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    Chi siamo

    Il progetto nasce nel 2019 per commemorare i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci. Il comune di Vaprio d'Adda celebra questa ricorrenza con un progetto che vede la collaborazione dell'ITC "Jacopo Nizzola" di Trezzo sull'Adda (che ha curato la parte grafica del progetto), l'ITSOS "Marie Curie" di Cernusco sul Naviglio (che ha lavorato sulla parte documentaristica e sui testi) e la Pro Loco di Vaprio d'Adda.

    Leonardo a Vaprio d'Adda

    Leonardo da Vinci nacque il 15 aprile del 1452 ad Anchiano di Vinci, figlio illegittimo di un notaio, Ser Piero, e della contadina Caterina.
    Nel 1469 si trasferì con il padre a Firenze, dove entrò nella bottega del Verrocchio conoscendo così grandi artisti tra cui Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio.
    Leonardo non si limitò ad operare nel campo artistico ma si interessò a quasi tutti gli ambiti conoscibili all'uomo portando il suo sapere ovunque.
    In Lombardia trascorse vent’anni della sua vita soggiornando, principalmente a Milano ospite prima di Ludovico il Moro, successivamente, del governatore francese Charles d’Amboise.
    Tra il 1507 e il 1513 Leonardo visse per brevi periodi a Vaprio d’Adda, ospite nella villa del conte palatino Gerolamo Melzi. Qui si dedicò soprattutto agli studi sul moto delle acque e sulla natura di cui rimangono, ancora oggi, numerosi disegni, schizzi e note riguardo il corso del fiume Adda e il naviglio Martesana. Uno di questi disegni, oggi conservato alla Royal Library di Windsor, ritrae il traghetto nel porto fluviale tra Canonica e Vaprio visto, molto probabilmente, dalla villa Melzi. Altri due celebri disegni, custoditi anch’essi alla Royal Library, ritraggono la costa del naviglio Martesana nel tratto compreso tra Vaprio e Trezzo sull’Adda.
    Leonardo inoltre studiò i problemi di navigazione dei corsi d’acqua, progettando, ad esempio, alcune migliorie per il sistema delle chiuse del naviglio. Divenne anche il precettore del giovane Francesco Melzi, figlio di Gerolamo, suo miglior allievo.
    Leonardo lasciò tutti i manoscritti a Francesco, che li custodì nella villa di Vaprio. Alla morte del Melzi ebbe inizio la dispersione dei manoscritti vinciani.
    Oggi, dopo complesse vicende, vendite, furti, donazioni e sparizioni, rimangono nove codici leonardeschi distribuiti fra le biblioteche d'ltalia, Francia, Inghilterra e Spagna. Gli studiosi ritengono siano solo un quinto di quelli che erano in origine.
    Leonardo morì il 2 maggio del 1519 ad Amboise, in Francia.

    Vita di Francesco Melzi

    Giovanni Francesco Melzi, figlio di Gerolamo Melzi, di nobile famiglia lombarda, nacque probabilmente a Milano nel 1493.
    Ricevette un’educazione di stampo umanistico e nel 1506 iniziarono i suoi rapporti con Leonardo Da Vinci che si intensificarono mentre il Maestro fu ospite della villa dei Melzi a Vaprio d’Adda. I primi lavori che svolse per Leonardo furono mansioni di cancelleria e in seguito si occupò di scrivere o copiare le sue missive. Melzi diventò presto il migliore allievo di Leonardo e lo seguì sia a Roma sia nel suo ultimo viaggio in Francia, standogli sempre vicino.
    Nel 1519 Leonardo, in punto di morte, gli lasciò in eredità manoscritti e materiali grafici. Nel 1520 fu nominato da Francesco I “ Gentiluomo da Camera”.
    Rientrato in Italia prima del 1523, sposò Angiola dei conti Landriani, da cui ebbe otto figli. Negli anni a seguire riuscì a riordinare in modo organico le annotazioni del Maestro sulla pittura, per una futura edizione di stampa del cosiddetto “Libro di Pittura “ noto anche come “Trattato di Pittura”.
    Francesco Melzi lascia alcune sue opere considerate autografe e conservate nella Royal Library a Windsor Castle e alcuni disegni nella Biblioteca Ambrosiana, tra cui “Testa di uomo anziano” e “Testa virile inclinata verso sinistra”.
    Fu anche abile nell’arte pittorica. Molto belli i suoi dipinti di cui ne elenchiamo alcuni: “Leda con cigno”(Uffizi-Firenze), “Flora” ( Ermitage-San Pietroburgo) e una fedele copia della Vergine delle Rocce “Vergine delle Rocce del Borghetto” (Congregazione Suor Orsoline di San Carlo-Milano).
    Francesco Melzi morì nel 1567 a Canonica d'Adda.

     

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