Museo MIG | Musei In Grotta

Il Museo nasce dalla coincidenza di due realtà: l'essere, Cupramontana, una sorta di Patria ideale del Verdicchio, quindi di un vino, e la competenza specifica dell'ideatore della struttura museale, il prof. Armando Ginesi, la cui professione è quella del critico d'arte. Sicché il vino e l'area della visualità non potevano che incontrarsi in quel particolare elemento di comunicazione che è l'etichetta. Questa va intesa come filiazione dell'illustrazione, non tanto di quella antica che risale ad epoche remotissime quale uso di traduzione visiva di parti dei testi scritti (miniature dei papiri egizi, pergamene greco-romane e poi via via fino al Milleseicento barocco), ma piuttosto di quella moderna, nata come vignetta nel XVIII secolo (epoca in cui sono sorte Le Gazzette, antesignane degli odierni giornali). L'etichetta, dunque, è un'illustrazione che dà comunicazione dei dati essenziali di un prodotto (nel nostro caso del vino incluso in un contenitore che è la bottiglia).
L'illustrazione, si sa, è un genere dell'arte, del disegno, della pittura. Pertanto il fattore estetico, a partire soprattutto dalla seconda metà dell'Ottocento con lo sviluppo della civiltà industriale e della conseguente produzione seriale (in coincidenza con il diffondersi in Europa dei vari stili Liberty) diventa valore rilevante del modo di comunicare dati anche a scopo commerciale.
Si può dire che è così che prende via il processo dell'etichetta moderna che ancora persiste nel nostro tempo. Questo Museo ne vuol testimoniare la storia e la cronaca.

Un complesso museale unico nel suo genere all'interno delle grotte storiche del monastero Santa Caterina, contenenti l'ufficio turistico, il Museo internazionale dell'etichette, la storia della Sagra dell'Uva, la "Strade del Gusto", "Horto de i Semplici" e EnoCupra.