Tur audio 02-Il complesso termale
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Catania era ricca di acqua. Al centro della città scorreva un fiume, ora sotterraneo, l’Amenano. In un primo tempo, come testimoniano sia le fonti archeologiche che le fonti scritte, per alimentare l’impianto termale si sfruttavano le sorgenti. Una svolta decisiva, nel metodo d’approvvigionamento dell’acqua, soprattutto dal punto di vista quantitativo, fu segnata dalla costruzione degli acquedotti e dal collegamento degli impianti termali alla rete di distribuzione idrica della città.
I Romani, infatti, avevano costruito un imponente acquedotto che convogliava in città le acque provenienti da una sorgente di Santa Maria di Licodia, ad una ventina di chilometri da Catania.
E non è tutto! A questo acquedotto si collegava l'impianto idrico della città, che riforniva fontane pubbliche e private ma anche, nelle case più lussuose, le terme private.
A Catania esistevano almeno tre complessi termali pubblici, le Terme Achilliane, le Terme dell'Indirizzo, nell'area più vicina al mare, e questo della Rotonda che si presenta, ancora oggi, come potete constatare, in ottimo stato di conservazione.
Il rinvenimento di tubazioni e di condotti sotterranei nell’area sud-orientale della collina di Montevergine - come vi abbiamo accennato già nella prima sezione di questa guida - indussero il Principe di Biscari, archeologo e mecenate catanese, ad avanzare per primo, nel XVIII secolo, l’ipotesi di identificazione della Rotonda come ambiente termale di età imperiale romana, anticipando l’esito delle indagini condotte, nel dopoguerra, dall’archeologo Guido Libertini che qui individuò le strutture di un calidarium termale, ambiente destinato ai bagni in acqua calda.
Il vasto impianto doveva essere certamente pubblico per la sua estensione e, dopo le ultime indagini archeologiche, viene datato al I-II sec. d.C. Questa è l'epoca della monumentalizzazione di questo quartiere di Catania, alle pendici di Montevergine, con la costruzione anche del Teatro con l'Odeon.
Gli archeologi sono riusciti a portare alla luce, durante la campagna di scavi condotta fra il 2004 e il 2008, ben 9 vani disposti a sud e ad est della grande aula della Rotonda, in origine pavimentati a mosaico o in marmo e con le pareti affrescate. Alla stessa età imperiale è riferibile la cisterna costruita a nord del sito, da cui il complesso termale traeva il suo approvvigionamento idrico, portata alla luce negli ultimi interventi del 2014-2015.
Siete curiosi, adesso, di sapere come funzionavano le terme al tempo dei Romani?
Vi siete mai chiesti come riscaldavano gli ambienti?
Bene, siamo pronti a darvi tutte le risposte! Seguiteci!
La voce narrante di questa collezione è di Francesca Rinaudo.
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