Donna con cornucopia
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NICCOLÒ TRIBOLO
scultore e architetto
(Firenze, 1500-1550)
Donna con cornucopia
(Allegoria di un fiume)
XVI secolo marmo
Il Tribolo si formò a Firenze, compiendo un apprendistato nella bottega di Jacopo Sansovino.
Divenne uno dei protagonisti più noti del manierismo fiorentino, nella prima metà del XVI secolo; in seguito fu nominato architetto di corte di Cosimo I de’ Medici. Ne le “Vite” il Vasari cita numerose opere giovanili eseguite dal Tribolo, specialmente statue e fontane oggi non più esistenti o comunque non individuabili con certezza. Dopo aver compiuto un viaggio a Venezia insieme a Benvenuto Cellini, di ritorno a Firenze, nel 1517, iniziò un’un attività in proprio; nella sua fiorente bottega scolpiva opere che evidenziavano l’influenza della maniera di Michelangelo, che a quell’epoca era già divenuto talmente famoso da influenzare intere generazioni, compresa la propria.
Il Tribolo è stato un artista famoso specialmente come architetto di giardini (fu suo il primo progetto per la sistemazione del Giardino di Boboli, l‘ultima sua impresa prima della prematura morte avvenuta a soli cinquant‘anni) che progettava organizzandoli secondo un disegno geometrico, usando quasi esclusivamente piante sempreverdi che incorniciavano le sculture, fondamentali nei giardini toscani pensati dal Tribolo. Questa allegoria di un fiume, una donna semi stesa che regge una cornucopia, simbolo dell’abbondanza, probabilmente è stata pensata dal Tribolo come uno degli elementi scultorei che dovevano abitare in uno dei suoi giardini. Ogni parco pensato dallo scultore aveva difatti un preciso tema iconografico che si dispiegava proprio nella scelta delle sculture da introdurre. La figura ha forme abbondanti e piene e conferma le influenze che Michelangelo ha esercitato anche sul Tribolo.
scultore e architetto
(Firenze, 1500-1550)
Donna con cornucopia
(Allegoria di un fiume)
XVI secolo marmo
Il Tribolo si formò a Firenze, compiendo un apprendistato nella bottega di Jacopo Sansovino.
Divenne uno dei protagonisti più noti del manierismo fiorentino, nella prima metà del XVI secolo; in seguito fu nominato architetto di corte di Cosimo I de’ Medici. Ne le “Vite” il Vasari cita numerose opere giovanili eseguite dal Tribolo, specialmente statue e fontane oggi non più esistenti o comunque non individuabili con certezza. Dopo aver compiuto un viaggio a Venezia insieme a Benvenuto Cellini, di ritorno a Firenze, nel 1517, iniziò un’un attività in proprio; nella sua fiorente bottega scolpiva opere che evidenziavano l’influenza della maniera di Michelangelo, che a quell’epoca era già divenuto talmente famoso da influenzare intere generazioni, compresa la propria.
Il Tribolo è stato un artista famoso specialmente come architetto di giardini (fu suo il primo progetto per la sistemazione del Giardino di Boboli, l‘ultima sua impresa prima della prematura morte avvenuta a soli cinquant‘anni) che progettava organizzandoli secondo un disegno geometrico, usando quasi esclusivamente piante sempreverdi che incorniciavano le sculture, fondamentali nei giardini toscani pensati dal Tribolo. Questa allegoria di un fiume, una donna semi stesa che regge una cornucopia, simbolo dell’abbondanza, probabilmente è stata pensata dal Tribolo come uno degli elementi scultorei che dovevano abitare in uno dei suoi giardini. Ogni parco pensato dallo scultore aveva difatti un preciso tema iconografico che si dispiegava proprio nella scelta delle sculture da introdurre. La figura ha forme abbondanti e piene e conferma le influenze che Michelangelo ha esercitato anche sul Tribolo.
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