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Museo Camogli - Mostra Falò di San Fortunato

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Acerca del museo

Gentile Visitatore, quello che ti accingi a compiere è un viaggio nel tempo che ti porterà a vivere un’esperienza unica, un percorso tra mito e storia...

Ogni anno, il secondo weekend di Maggio, in occasione delle celebrazioni in onore di San Fortunato, Camogli si illumina a festa.

Il Sabato, migliaia di turisti riempono le strette vie del paese e vengono ad ammirare i falò, spettacolari costruzioni edificate sulla spiaggia, la processione, che si conclude con la cassa del Santo patrono portata di corsa su per le scale della Basilica di Santa Maria Assunta, e lo spettacolo pirotecnico.

Ma questo è solo l’epilogo delle celebrazioni, che in realtà cominciano diverse settimane prima e che per i camoglini rappresentano l’evento più importante dell’anno.
Una ricorrenza che affonda le proprie radici nell’antichità, tra leggenda e tradizione...

Si racconta che all’inizio del XVIII secolo, Camogli viveva principalmente di pesca e che i suoi abitanti, poiché passavano lunghi periodi in mare, invocassero la protezione della Madonna del Boschetto, patrona della città, affinché li proteggesse.
Nacque così l’esigenza di avere un santo dedicato ai pescatori ed ai naviganti e fu così che il parroco dell’epoca, padre Pellegrino De Negri, chiese al papa Clemente XI (1700 – 1721) di individuarne uno. Il pontefice indicò un legionario romano senza nome, convertito al cristianesimo, ed ucciso nel circo dai suoi stessi commilitoni.

Nel 1710, i camoglini, partirono alla volta di Civitavecchia a bordo di una galea, per recuperare le spoglie del martire affidate loro dal pontefice, ma nel viaggio di ritorno furono sorpresi da una tremenda tempesta, ed in quel momento rivolsero le loro preghiere all’anonimo santo che avevano a bordo.
Le loro suppliche furono esaudite, la burrasca si placò e i camoglini fecero rientro in porto sani e salvi. L’urna con le reliquie del Santo fu collocata nella Basilica di Santa Maria Assunta.

Da quel momento, fu deciso che la seconda Domenica di Maggio sarebbe stata dedicata al santo, chiamato Fortunato, e  fu scelto di celebrarlo con una solenne processione, durante la quale s’invocava il santo, chiedendo di trovare tempo buono e pesca abbondante.

Ancora oggi, il giorno precedente alla Sagra del Pesce, durante la sera e la notte si svolge la festa: una processione trasporta per il paese un’effigie del santo, seguita dalla banda e dai fedeli, verso mezzanotte vengono sparati una serie di fuochi artificiali e al termine dello spettacolo pirotecnico viene dato fuoco a due enormi falò costruiti sulla spiaggia. I falò sono preparati dai quartieri "Porto" e "Pinetto", che gareggiano a chi produce quello più spettacolare e duraturo.

La tradizione sopravvive grazie allo spirito dei ragazzi di Camogli, così attaccati al loro piccolo e affascinante borgo, viene tramandata e condivisa riscoprendo delicati dettagli di una storia che si perde nei secoli e che torna alla luce con questa mostra, che raccoglie testi, foto e video, creando un archivio unico, così che tutti possano conoscere l’odierna Camogli partendo dal suo passato.

 

E dove se non al “Castello della Dragonara” (o Castel Dragun) monumento e luogo simbolo della cittadina…

 

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Riconoscimenti:

Comune di Camogli

"Pro Loco" di Camogli

Biblioteca Civica "Niccolò Cuneo"

Cassandra Azevedo Maggiolo (Audio inglese)

Martina Testa (Audio italiano)

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Reseñas

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  • lucia giudici

    5 out of 5 rating 06-29-2016

    molto bella da vedere

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