Audioguía 4. Tabacchine e millenials per educare alla parità di genere
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“Pigro
come una mezzaluna nel sole di maggio,
la tazza di caffè, le parole perdute,
vivo ormai nelle cose che i miei occhi guardano:
divento ulivo e ruota d’un lento carro,
siepe di fichi d’India, terra amara
dove cresce il tabacco.”
Vittorio Bodini
Tessere fili generazionali, le tabacchine del ‘900 e i giovani d’oggi, nella stessa trama territoriale del sud Salento dove la parità di genere ancora oggi non ha raggiunto il pieno traguardo: da qui ha origine “Tabacchine e millenials per educare alla parità di genere”, il progetto ideato da Liquilab e vincitore del bando “Futura. La Puglia per la parità – 2° ed.” del Consiglio Regionale della Puglia finalizzato alla sensibilizzazione sulla disparità di genere.
Il viaggio ha inizio a ritroso nel tempo, quello più vicino a noi, rendendo consapevoli i giovani delle vicende della coltivazione e lavorazione del tabacco nella Terra d’Otranto legate alla manodopera femminile. Così, partendo dalla raccolta e dall’acquisizione del patrimonio culturale immateriale, è stato possibile rilevare le radici patriarcali di una disparità di genere fortemente connessa con il territorio salentino che si ripercuote nella società contemporanea.
Le tabacchine erano lavoratrici stagionali, reclutate con chiamata nominativa, spesso sottoposte a vessazioni, da un sistema dispotico di comando e controllo. La vita della fabbrica era organizzata quasi sempre in maniera oppressiva e sopraffattoria e le operaie erano inquadrate in un regime di dura vigilanza e controllo, in cui quasi tutti i ruoli della catena di comando erano gestiti da uomini. Una condizione di lavoro durissima, in ambienti nocivi alla salute, a contatto diretto con le polveri e vapori malsani. Il tutto ulteriormente aggravato dalla quasi mancanza di sistemi di sicurezza adeguati, da uno sfruttamento massivo del lavoro che portava al reclutamento anche di giovanissime risorse.
Eppure, questa storia di violenza e sfruttamento, spesso sconosciuta alle giovani generazioni, rivela altresì una grande marcia per il riscatto delle pari opportunità di genere che queste operaie hanno combattuto e che portò a una fase di scioperi sino all’affermarsi di un movimento più esplicitamente femminista, negli anni ‘60 e ‘70.
Questo protagonismo femminile è un punto di riferimento che è emerso dai racconti dei testimoni coinvolti in questo progetto e che diviene patrimonio culturale salvaguardato e veicolo di trasmissione ai futuri eredi della società civile.
Margaret Mead è stata l’antropologa che ha contributo maggiormente ad avviare una riflessione teorica sulla costruzione sociale delle identità di genere. Lei stessa si occupò di apportare un cambiamento sociale insegnando che “tutti noi potremmo e dovremmo costruire culture migliori, che producono persone più felici, meno aggressive ed emozionalmente più solide.
Ornella Ricchiuto - Direzione demoetnoantropologica e artistica
Alessandro Ricchiuto - Referente e coordinamento tecnico-operativo
Produzione Liquilab © 2024
Paradas del tour
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Alle tabacchine
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Donne come macchine da produzione: le tabacchine contadine
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Le mani delle donne
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Donne come macchine da produzione: le operaie tabacchine
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Sarte de foje
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Canti de massaría
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Canti de magazzinu
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Apriti tabacchine!
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Fiori di maggio
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Canto della rivolta
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Paesaggi e mutamenti
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Paesaggi emozionali
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La rivolta del 15 maggio
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Fimmene fimmene
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Profumo di timo
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Io sono Caterina Cazzato - parte I
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Io sono Caterina Cazzato - parte II
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Stornelli
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Intervista a Eugenio Imbriani
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Intervista a Maria Teresa Viola
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Intervista ad Antonietta Esposito
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O fimmene ca allu tabaccu sciati
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La tabbaccara
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Intervista a Caterina Cazzato
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Assunta Serafino e Tetta Chiuri: la coltivazione del tabacco
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Contro la violenza sulle donne
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Incontro con Vincenzo Padiglione
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Amicizia-Scuole rurali-Catene-Forza
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Intervista ad Alfredo Panarese
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Storie: fili intrecciati di stati d'animo
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