Audioguía Mappa di comunità di Trinitapoli
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Update Required To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.L'idea di creare una "mappa social di comunità" è stata lanciata ad ottobre 2020 nell'ambito del progetto di archeologia pubblica Open Salapia.
Questo progetto, attraverso numerose iniziative realizzate con la collaborazione di istituzioni locali, associazioni culturali e scuole, punta a coinvolgere attivamente i cittadini di Trinitapoli, con l'obiettivo di innescare un processo di sviluppo locale e uno scambio proficuo di conoscenze, racconti e testimonianze che contribuisca a rafforzare il senso di appartenenza identitaria della comunità e a recuperare la memoria storica del territorio.
Ma cos'è una "mappa di comunità"? Si tratta di uno strumento che non rappresenta semplicemente i luoghi più importanti della città e del territorio dal punto di vista geografico o storico-artistico, ma evidenzia il modo in cui la comunità locale vive e attribuisce valore al proprio territorio e al proprio patrimonio materiale ed immateriale: una "mappa di comunità" dunque, accanto ai luoghi, contiene anche ricordi, memorie, paesaggi, tradizioni, antichi mestieri e saperi che la comunità riconosce come base della propria identità e che, in virtù di ciò, desidera recuperare e conservare.
Quella di Trinitapoli, però, non è una semplice "mappa di comunità". È una mappa nata durante il periodo di "distanziamento sociale" imposto dall'epidemia di Covid-19 e, pertanto, realizzata completamente on-line. Il prodotto finale è dunque digitale e "social" poiché i social media sono stati il ponte che, quando la consueta interazione "faccia a faccia" è diventata impossibile, ha permesso di mantenere vivi i contatti con la comunità di Trinitapoli, coinvolgendola attivamente nel progetto per la co-creazione della mappa.
Perché questo strumento è importante? La "mappa di comunità" di Trinitapoli, sebbene sia utilizzabile anche da un visitatore per conoscere aspetti più autentici della città di solito esclusi dai tradizionali percorsi turistici, nasce principalmente come strumento al servizio della comunità locale. Vuole porsi come mezzo per riappropriarsi in maniera sana e cosciente della storia, del territorio, del paesaggio con tutte le trasformazioni che ha subito nel corso del tempo, in modo da recuperare un'identità propria (senza cadere nel campanilismo o nella chiusura mentale) e salvaguardarsi dal rischio di perdere completamente la memoria storica della comunità, una base imprescindibile per una consapevole progettazione del futuro.
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Si ringraziano per il contributo: Francesca Acquafredda, Giuseppe Acquafredda, Domenico Battaglino, Giuseppe Beltotto, Maurantonio Capodivento, Giuseppe Cappelluti, Grazia Cobuzzi, Antonio del Negro, Daniela de Manno, Matteo de Musso, Michele Di Biase, Pietro Di Biase, Franco di Fidio, Antonietta D'Introno, Domenico Di Staso, Giacomo Di Staso, Grazia Stella Elia, Antonella Giachetta, Salvatore Giannella, Andrea Guarnieri, Luciana Landriscina, Gina Maltone, Piero Mastrapasqua, Vito Mastropasqua, Angela Miccoli, Enzo Miccoli, Giuseppe Miccoli, Ruggero Miccoli, Silvestro Miccoli, Ruggiero Murgolo, Anna Naglieri, Michele Nardella, Vincenzo Nesta, Eleuterio Pagano, Francesco Pagano, Roberto Ragno, Maria Giovanna Regano, Titti Russo, Arcangelo Sannicandro, Angela Sarcina, Francesco Saverio Sarcina, Urbano Sarcina, Francesco Stanzione, Franco Veneziano, Vincenzo Zito, l'Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "Dell'Aquila-Staffa".
- 1 Piazza Umberto I
- 2 Palazzo del Municipio
- 3 Chiesa di Santo Stefano (Chiesa Madre)
- 4 Chiesa di Santo Stefano - Settimana Santa
- 5 Chiesa di San Giuseppe
- 6 Torre della Trinità - Largo Parlamento
- 7 Museo "Padre Giuseppe Maria Leone"
- 8 Via Amendola - Cappella della Madonna di Costantinopoli
- 9 Chiesa del Carmine - Santi Medici
- 10 Via Cavour
- 11 Chiesa della Beata Maria Vergine di Loreto
- 12 Parco Archeologico degli Ipogei
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Questo progetto, attraverso numerose iniziative realizzate con la collaborazione di istituzioni locali, associazioni culturali e scuole, punta a coinvolgere attivamente i cittadini di Trinitapoli, con l'obiettivo di innescare un processo di sviluppo locale e uno scambio proficuo di conoscenze, racconti e testimonianze che contribuisca a rafforzare il senso di appartenenza identitaria della comunità e a recuperare la memoria storica del territorio.
Ma cos'è una "mappa di comunità"? Si tratta di uno strumento che non rappresenta semplicemente i luoghi più importanti della città e del territorio dal punto di vista geografico o storico-artistico, ma evidenzia il modo in cui la comunità locale vive e attribuisce valore al proprio territorio e al proprio patrimonio materiale ed immateriale: una "mappa di comunità" dunque, accanto ai luoghi, contiene anche ricordi, memorie, paesaggi, tradizioni, antichi mestieri e saperi che la comunità riconosce come base della propria identità e che, in virtù di ciò, desidera recuperare e conservare.
Quella di Trinitapoli, però, non è una semplice "mappa di comunità". È una mappa nata durante il periodo di "distanziamento sociale" imposto dall'epidemia di Covid-19 e, pertanto, realizzata completamente on-line. Il prodotto finale è dunque digitale e "social" poiché i social media sono stati il ponte che, quando la consueta interazione "faccia a faccia" è diventata impossibile, ha permesso di mantenere vivi i contatti con la comunità di Trinitapoli, coinvolgendola attivamente nel progetto per la co-creazione della mappa.
Perché questo strumento è importante? La "mappa di comunità" di Trinitapoli, sebbene sia utilizzabile anche da un visitatore per conoscere aspetti più autentici della città di solito esclusi dai tradizionali percorsi turistici, nasce principalmente come strumento al servizio della comunità locale. Vuole porsi come mezzo per riappropriarsi in maniera sana e cosciente della storia, del territorio, del paesaggio con tutte le trasformazioni che ha subito nel corso del tempo, in modo da recuperare un'identità propria (senza cadere nel campanilismo o nella chiusura mentale) e salvaguardarsi dal rischio di perdere completamente la memoria storica della comunità, una base imprescindibile per una consapevole progettazione del futuro.
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Si ringraziano per il contributo: Francesca Acquafredda, Giuseppe Acquafredda, Domenico Battaglino, Giuseppe Beltotto, Maurantonio Capodivento, Giuseppe Cappelluti, Grazia Cobuzzi, Antonio del Negro, Daniela de Manno, Matteo de Musso, Michele Di Biase, Pietro Di Biase, Franco di Fidio, Antonietta D'Introno, Domenico Di Staso, Giacomo Di Staso, Grazia Stella Elia, Antonella Giachetta, Salvatore Giannella, Andrea Guarnieri, Luciana Landriscina, Gina Maltone, Piero Mastrapasqua, Vito Mastropasqua, Angela Miccoli, Enzo Miccoli, Giuseppe Miccoli, Ruggero Miccoli, Silvestro Miccoli, Ruggiero Murgolo, Anna Naglieri, Michele Nardella, Vincenzo Nesta, Eleuterio Pagano, Francesco Pagano, Roberto Ragno, Maria Giovanna Regano, Titti Russo, Arcangelo Sannicandro, Angela Sarcina, Francesco Saverio Sarcina, Urbano Sarcina, Francesco Stanzione, Franco Veneziano, Vincenzo Zito, l'Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "Dell'Aquila-Staffa".
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