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Museum Pittori vanvitelliani

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All'inizio del 700 dominante era ancora il barocco, ma il veloce diffondersi delle tesi illuministe si scontrava con il carattere evasivo dell'arte seicentesca.
L'alternativa semplice al barocco, in poesia fu l'Accademia dell'Arcadia, che vagheggiava un'umanità felice in una regione mitizzata dell'antica Grecia pastorale.
Massimo rappresentante di questa corrente letteraria fu il Metastasio, riformatore del melodramma.
Il barocco però non muore, sopravvive col nome di Rococò, partendo dalla Francia di Luigi XV.
Questo stile esprime tutta la grazia e la ricercatezza delle corti settecentesche.
C'è però a metà secolo una forte reazione alle stravaganze del tardo Barocco e alla finta antichità dell'Arcadia, in nome di un altro stile, quello neoclassico, che ripropone le forme e i valori dell’arte greca classica, più razionale ed equilibrata.
I principi dell'illuminismo e la suggestione degli effetti degli scavi di Ercolano e Pompei voluti da Carlo III ispirarono gli artisti del periodo.
Nel 1751 questo sovrano illuminato chiama a Napoli l'architetto Luigi Vanvitelli per la realizzazione della nuova e grandiosa Reggia di Caserta, un palazzo che non sarebbe dovuto essere secondo a nessun altro Palazzo reale. Vanvitelli non si occupa solo del progetto del palazzo, ma anche dell’immenso parco e dell'urbanistica di tutta la città.
La nuova Reggia doveva essere il simbolo della potenza dello Stato borbonico e dello splendore della vita di corte.
L’interno costituisce un tipico esempio di Rococò italiano, con contributi neoclassici.
All'interno delle celebrazioni per i 250 anni dalla morte del Maestro, per la mostra abbiamo scelto una serie di riproduzioni in HD di dipinti d'epoca che non fanno parte della decorazione della Reggia, ma sono diffusi sul territorio campano e non solo, alcuni dispersi all'estero in collezioni private, quasi tutti non facilmente visibili in altre occasioni.
Tutti, e questo è un altro criterio di scelta, sono di autori cosiddetti vanvitelliani. Cioè di quei pittori e decoratori che il maestro stimava per le loro qualità artistiche, al di là anche dei loro lavori per la Reggia.
Ci sono ovviamente assenze, alcune anche significative. Ma qui si è voluto dare solo un assaggio del principio della bellezza che genera altra bellezza, componente essenziale della geniale poetica del Vanvitelli.
Le riproduzioni in HD sono rispettose delle proporzioni e delle dimensioni originarie, tranne qualche caso in cui si è attuato una riduzione che non compromette la comprensione dell'opera.

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  • Rione Costantinopoli, Aversa, Caserta, Kampanien, 81031, Italien

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