音频游览Partigiani e Resistenza - Chianti - Radda in Chianti - Siena - Toscana - I
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Tappe 1.2.3 [ Fonte http://www.straginazifasciste.it/ alla voce Radda in Chianti 15-16 06 1944]
Nella zona di Radda in Chianti agisce una formazione di partigiani provenienti dal Valdarno aretino e che diventerà poi parte della Brigata Garibaldi “Potente”.
La banda compie alcune azioni ai danni dei tedeschi in transito lungo le strade, anche nel momento
dell’avvicinarsi del fronte. Nella notte tra il 14 e il 15 giugno 1944, i patrioti gettano una bomba contro un camion che percorre la strada che collega Radda a Castellina (Siena), uccidendo un tedesco. Scatta quindi la rappresaglia.
Nel corso della mattina il proprietario terriero per cui lavora Mario Gagliardi viene fermato sulla strada, dai partigiani che lo rilasciano con la promessa che gli avrebbe inviato da mangiare. Il Gagliardi viene così inviato a portare un paniere con pane e vino ai partigiani ma, arrivato nel punto della strada, in località Alberaccio, dove doveva incontrare i partigiani, trova dei militari tedeschi che cercavano i partigiani e che lo catturano. Bruciate alcune case poste vicino, i tedeschi girarono per tutto il giorno con il prigioniero percuotendolo, poi, a sera, lo riportarono all'Alberaccio e lo fucilano con sei colpi, tre alla tempia e tre alla faccia.
Gli altri due civili [ Panti Angelo e Iolanda Pescini] sono uccisi già alle ore 7 di mattina in quanto transitano lungo la strada. Settimio Cresti che è con loro riesce a salvarsi. Della loro uccisione fu accusato un reparto di paracadutisti tedeschi, comandato da un certo tenente Belsen o Balzen.Nel 1945 fu istruito un procedimento per strage nei confronti di tale tenente. Al procedimento, in cui alle vittime fu attribuito erroneamente il nome di Ponti Angelo e Piscini Iolanda, fu assegnato il numero 15 nel registro di accompagnamento dei fascicoli sui "Crimini commessi dai nazifascisti in Italia durante l'occupazione". Questo fascicolo, assieme ad altri 2273, venne riposto in una armadio presso la Procura generale militare di Roma e lì rimase, provvisoriamente archiviato per più di 40 anni fino al 1994. Quando, “scoperto”, è divenuto famoso con il nome di "Armadio della vergogna". Il fascicolo fu allora trasmesso alla Procura Militare di La Spezia l'11/11/1994. Il 20/08/2001 fu definitivamente archiviato.
Procedimento nel dopoguerra anche a carico del proprietario terriero, accusato dai parenti di Gagliardi di aver mandato il congiunto allo sbaraglio.In Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma, 2009, p. 116. avviene il 15 giugno e coinvolge anche Nello Mori. [tappa 2]
- 1 Panti Pescini_0024
- 2 Cippo Nello Mori_0025
- 3 Monumento a Mario Gagliardi_0026
- 4 Croce a Gino Fabbri_0027
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Tappe 1.2.3 [ Fonte http://www.straginazifasciste.it/ alla voce Radda in Chianti 15-16 06 1944]
Nella zona di Radda in Chianti agisce una formazione di partigiani provenienti dal Valdarno aretino e che diventerà poi parte della Brigata Garibaldi “Potente”.
La banda compie alcune azioni ai danni dei tedeschi in transito lungo le strade, anche nel momento
dell’avvicinarsi del fronte. Nella notte tra il 14 e il 15 giugno 1944, i patrioti gettano una bomba contro un camion che percorre la strada che collega Radda a Castellina (Siena), uccidendo un tedesco. Scatta quindi la rappresaglia.
Nel corso della mattina il proprietario terriero per cui lavora Mario Gagliardi viene fermato sulla strada, dai partigiani che lo rilasciano con la promessa che gli avrebbe inviato da mangiare. Il Gagliardi viene così inviato a portare un paniere con pane e vino ai partigiani ma, arrivato nel punto della strada, in località Alberaccio, dove doveva incontrare i partigiani, trova dei militari tedeschi che cercavano i partigiani e che lo catturano. Bruciate alcune case poste vicino, i tedeschi girarono per tutto il giorno con il prigioniero percuotendolo, poi, a sera, lo riportarono all'Alberaccio e lo fucilano con sei colpi, tre alla tempia e tre alla faccia.
Gli altri due civili [ Panti Angelo e Iolanda Pescini] sono uccisi già alle ore 7 di mattina in quanto transitano lungo la strada. Settimio Cresti che è con loro riesce a salvarsi. Della loro uccisione fu accusato un reparto di paracadutisti tedeschi, comandato da un certo tenente Belsen o Balzen.Nel 1945 fu istruito un procedimento per strage nei confronti di tale tenente. Al procedimento, in cui alle vittime fu attribuito erroneamente il nome di Ponti Angelo e Piscini Iolanda, fu assegnato il numero 15 nel registro di accompagnamento dei fascicoli sui "Crimini commessi dai nazifascisti in Italia durante l'occupazione". Questo fascicolo, assieme ad altri 2273, venne riposto in una armadio presso la Procura generale militare di Roma e lì rimase, provvisoriamente archiviato per più di 40 anni fino al 1994. Quando, “scoperto”, è divenuto famoso con il nome di "Armadio della vergogna". Il fascicolo fu allora trasmesso alla Procura Militare di La Spezia l'11/11/1994. Il 20/08/2001 fu definitivamente archiviato.
Procedimento nel dopoguerra anche a carico del proprietario terriero, accusato dai parenti di Gagliardi di aver mandato il congiunto allo sbaraglio.In Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma, 2009, p. 116. avviene il 15 giugno e coinvolge anche Nello Mori. [tappa 2]
评论
8 评论
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08-07-2018
Iniziativa bella e importante,per non dimenticare mai!!!!
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08-07-2018
O la memoria diventerà una componente quotidiana del nostro cammino contemporaneo oppure molto semplicemente non sarà più. Bella e lodevole iniziativa.
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08-07-2018
Iniziativa importante (val sempre la pena di ricordare!) ma soprattutto in questo momento di disorientamento e di difficoltà a condividere valori comuni.
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08-06-2018
Per non dimenticare chi con il proprio sacrificio ci ha consentito di vivere nella democrazia attuale consolidata. Per ricordare la vera storia.
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08-06-2018
Iniziativa importante che ridà voce alle storie ,talvolta dimenticate ,che animano i paesaggi cosi belli del Chianti