Piazza del Nettuno
Nel 1564, a Bologna, vennero abbattute diverse case medioevali che si trovavano fra il palazzo del Legato e il Palazzo Re Enzo, per aprire l'attuale piazza Nettuno e la spesa fu ripartita tra le case e le botteghe vicine.
Essa e prende il nome dalla fontana del Nettuno, che potete vedere al centro della piazza.
In origine era alimentata direttamente dalle acque provenienti da San Michele in Bosco. Si tratta di una fontana monumentale chiamata dai bolognesi "il Gigante" per via delle sue imponenti dimensioni. Essa avrebbe dovuto simboleggiare il felice governo di papa Pio VI, zio materno di Carlo Borromeo.
L'opera fu progettata dall'architetto Tommaso Laureti e venne poi realizzata nel 1565 per mano dello scultore fiammingo Jean de Boulogne da Douai, conosciuto poi come il Giambologna.
Piazza Nettuno è una combinazione armonica di edifici di varie epoche, come il Palazzo Comunale e Palazzo Re Enzo, ed è da sempre l’accesso privilegiato e più suggestivo per entrare nella vicina piazza Maggiore.
Per alcuni secoli la piazza fu occupata dal mercato della verdura e gli erbivendoli utilizzavano la vasca del Nettuno per lavare gli ortaggi, intasavano spesso gli scarichi della fontana.
Dopo vari divieti per usi impropri, nel 1605 furono editi bandi per cui chiunque avesse arrecato danno ai condotti, impedito l'afflusso dell'acqua o buttato pietre o altro materiale nella fontana, sarebbe stato condannato all'esilio o ad altre gravi pene. La fontana fu difesa con una recinzione di ferro battuto, che venne tolta solo nel 1888.
Agli angoli della cancellata furono poste quattro vasche di marmo, di cui una, funzionante.
Ai lati della grande vasca vi sono quattro cartigli con le seguenti incisioni: Forri ornamento (fatta per ornare la piazza) Populi Commodo (fatta ad uso dei cittadini) Aere Publico (fatta coi soldi pubblici) ed alcune lettere che indicano la data in cui è stata costruita.
Fatta in marmo e bronzo, la statua rappresenta il dio del mare in atto di placare le onde. Gli fanno da cornice quattro sirene a cavallo di altrettanti delfini, in un gioco d’acqua proposto da novanta zampilli.
Si dice anche che sia il simbolo del potere papale: come Nettuno domina le acque, così il Papa domina il mondo. Ai piedi del dio sono infatti quattro putti, che rappresentano Gange, Nilo, Rio delle Amazzoni e Danubio, cioè i fiumi dei continenti allora conosciuti.
Si racconta anche che il Giambologna volesse realizzare il Nettuno con i genitali più grandi, ma incontrò il divieto della Chiesa. Lo scultore allora disegnò la statua in maniera che da una particolare angolazione, il pollice della mano sinistra tesa sembrasse spuntare direttamente dal bassoventre, simile a un pene eretto.
Pare che le donne di Bologna fossero così turbate alla vista del Nettuno che la Chiesa dovette mettere dei pantaloni di bronzo alla statua. La fontana ha in realtà una forte valenza erotica: basta osservare le prosperose ninfe intorno che spruzzano acqua proprio dalle mammelle.
Su piazza Nettuno si affaccia la Sala della Borsa, che dal 1999, ricopre il ruolo di biblioteca e centro multimediale, ma è anche meta di turisti incuriositi dagli scavi archeologici alla base dell’edificio: sotto la pavimentazione di cristallo dell’atrio centrale sono visibili infatti le fondamenta di antichi insediamenti, risalenti ad epoche diverse.
Sullo sfondo si può vedere il Palazzo Re Enzo, eretto nel 1244, così chiamato perché vi fu rinchiuso prigioniero per 23 anni Re Enzo di Sardegna.
Photo Bologna fontana del Nettuno 07feb08 03 by Marcok is licensed under CC BY-SA 3.0
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