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Audiotur 06-Le maioliche

 Le maioliche

 

Documentano le svariate tecniche di pesca praticate per secoli nel Mediterraneo tre pavimenti maiolicati settecenteschi, opera di maestranze napoletane, un tempo nella chiesa trapanese di Santa Maria della Grazia. La chiesa, ubicata nell’antico quartiere trapanese del Casalicchio, luogo di culto dei pescatori della Marina Piccola, fu distrutta a seguito dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Le opere, sottratte alla rovina agli inizi del ventesimo secolo grazie all’ardente passione collezionistica del conte Pepoli, ritraggono entro un’elegante cornice di gusto rococò, momenti di vita quotidiana del Settecento. Di straordinario interesse la scena di pesca del tonno, nel momento drammatico che vede i pesci, dai grandi occhi sbarrati per la paura, agitarsi senza più scampo nella ristretta camera della morte. Particolare interesse riveste anche il pannello in maiolica raffigurante una veduta di Trapani a volo d’uccello, il cui mare è solcato dalle “coralline”, i tradizionali barconi adibiti alla pesca del corallo. L’interessante manufatto faceva parte dell’antico pavimento settecentesco della chiesa di Santa Lucia, luogo di culto dei pescatori di corallo. Ai pavimenti maiolicati si affianca una ricca collezione di vasi in maiolica  destinati in larga parte a contenere erbe ed unguenti medicinali e ad arredare gli scaffali delle antiche spezierie, ovvero le farmacie dell’epoca. Numerose le opere di fattura siciliana provenienti dai più importanti centri di produzione dell’Isola: Sciacca, Burgio, Palermo, Caltagirone e Trapani; non mancano tuttavia pregevoli esemplari di vasellame prodotti nelle prestigiose officine di Faenza, Venezia, Deruta, Genova e Savona.

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