Áudio tourDalla bottega di Fabio - Chianti - Castelnuovo Berardenga - Siena - Toscana
2 Paradas do passeio
- Resumo do áudiopasseio
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Resumo do áudiopasseio
Le storie e le opere d'arte che scoprirete seguendo questo itinerario sono tutte legate ad una persona veramente speciale, sia per la sua capacità narrativa, sia per il suo talento e la sua passione: Fabio Zacchei, un fabbro, dunque un artigiano, come lui stesso preferisce definirsi, ma di fatto un artista del ferro battuto, le cui opere sono ad oggi visibili non solo in diversi luoghi del Chianti, come vedrete, ma anche in giro per il mondo, dall'America all'Europa.
Fabio è per tradizione familiare depositario della memoria di una parte importante della storia del paesaggio chiantigiano, di cui ormai si ha pochissima percezione: il paesaggio degli artigiani, quello dei ceramisti della fornaci di terracotta, quello delle botteghe dei falegnami, quello, appunto, delle officine dei fabbri, un'attività particolarmente diffusa, soprattutto a partire dagli anni '50, dopo la seconda guerra mondiale, nel paese di Castelnuovo Berardenga, di cui appunto è originaria, la famiglia di Fabio, una famiglia di artigiani, dal nonno, al padre, fino a lui, che ha raccolto i saperi che gli sono stati tramandati, trasformandoli in arte.
La scelta di utilizzare, per raccontarvi le tappe di questo percorso, prevalentemente brani audio dell'intervista che Zacchei ha rilasciato al MudChianti, nasce proprio dalla voglia di trasmettervi appieno tutta la curiosità, la vena creativa, la passione, ma anche l'attaccamento alle proprie origini che caratterizzano il suo percorso personale.
E' indicativo che nell'intervista identifichi tale percorso con un passo di Narciso e Boccadoro di Herman Hesse: “Maestro, -- disse Boccadoro col fiato oppresso - (…) mi sono fatto molte idee, ho visto molti volti e molte figure, ci ho ripensato a lungo e alcuni di questi pensieri hanno continuato a tormentarmi e non mi hanno lasciato pace. Sono rimasto colpito nell'osservare come in una figura ritorni sempre in tutte le sue parti una certa forma, una certa linea, come una fronte corrisponda al ginocchio, una spalla all'anca, e come tutto questo in fondo sia una cosa sola con l'essenza e con l'anima dell'uomo, che ha quel dato ginocchio, quella data spalla e quella fronte”.
- 1 Fabio Zacchei_0014
- 2 Fabbro Fabio Zacchei Nuova Sede_0047
- 3 Fucile di Fabio Zacchei_048
- 4 Lucertola di Fabio Zacchei_0049
- 5 Gallo di Fabio Zacchei_0050
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Resumo do áudiopasseio
Le storie e le opere d'arte che scoprirete seguendo questo itinerario sono tutte legate ad una persona veramente speciale, sia per la sua capacità narrativa, sia per il suo talento e la sua passione: Fabio Zacchei, un fabbro, dunque un artigiano, come lui stesso preferisce definirsi, ma di fatto un artista del ferro battuto, le cui opere sono ad oggi visibili non solo in diversi luoghi del Chianti, come vedrete, ma anche in giro per il mondo, dall'America all'Europa.
Fabio è per tradizione familiare depositario della memoria di una parte importante della storia del paesaggio chiantigiano, di cui ormai si ha pochissima percezione: il paesaggio degli artigiani, quello dei ceramisti della fornaci di terracotta, quello delle botteghe dei falegnami, quello, appunto, delle officine dei fabbri, un'attività particolarmente diffusa, soprattutto a partire dagli anni '50, dopo la seconda guerra mondiale, nel paese di Castelnuovo Berardenga, di cui appunto è originaria, la famiglia di Fabio, una famiglia di artigiani, dal nonno, al padre, fino a lui, che ha raccolto i saperi che gli sono stati tramandati, trasformandoli in arte.
La scelta di utilizzare, per raccontarvi le tappe di questo percorso, prevalentemente brani audio dell'intervista che Zacchei ha rilasciato al MudChianti, nasce proprio dalla voglia di trasmettervi appieno tutta la curiosità, la vena creativa, la passione, ma anche l'attaccamento alle proprie origini che caratterizzano il suo percorso personale.
E' indicativo che nell'intervista identifichi tale percorso con un passo di Narciso e Boccadoro di Herman Hesse: “Maestro, -- disse Boccadoro col fiato oppresso - (…) mi sono fatto molte idee, ho visto molti volti e molte figure, ci ho ripensato a lungo e alcuni di questi pensieri hanno continuato a tormentarmi e non mi hanno lasciato pace. Sono rimasto colpito nell'osservare come in una figura ritorni sempre in tutte le sue parti una certa forma, una certa linea, come una fronte corrisponda al ginocchio, una spalla all'anca, e come tutto questo in fondo sia una cosa sola con l'essenza e con l'anima dell'uomo, che ha quel dato ginocchio, quella data spalla e quella fronte”.
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