I Siculi nella storia
Secondo lo storico greco Tucidide (VI, 2), vissuto nel V sec. a.C., circa 2500 anni fa, la popolazione dei Siculi non era originaria della Sicilia, ma arrivò nell'isola perché respinta dagli Opici dall'Italia tirrenica, trecento anni prima della colonizzazione greca, ovvero oltre 3000 anni fa, verso la fine dell'XI secolo a.C.
Secondo lo storico siracusano Filisto, vissuto poco tempo dopo Tucidide, i Siculi erano una popolazione proveniente dall'area della moderna Liguria, sospinti dal popolo dei Pelasgi circa 80 anni prima della guerra di Troia, quindi intorno al XIV secolo a.C., circa trecento anni prima della datazione fornita da Tucidide.
Anche Dionigi di Alicamasso, che visse qualche secolo dopo i primi due scrittori, i Siculi sarebbero giunti in Sicilia dall'Italia tre generazioni prima della guerra di Troia, e quindi anche in questo caso, intorno al XIV secolo, ma questa volta scacciati dagli Enotri (I, 22).
Le fonti concordano su due fatti: i Siculi arrivarono dalla penisola in Sicilia perché scacciati da qualche altro popolo.
Tuttavia, una etnia sicula è apparsa archeologicamente evidente solo nella tarda Età del Ferro, ovvero in quella fase culturale che gli archeologi definiscono Pantalica sud Finocchito, dal nome di due insediamenti nell'area siracusana, allorquando inizia il confronto con i Greci, ovvero intorno al 750/730 a.C., quasi 2800 anni fa.
Gli insediamenti indigeni continuarono a vivere insieme a quelli Greci, tuttavia i limiti temporali di questo momento saranno rappresentati dalle fondazioni coloniali di Camarina ad opera di Siracusa nel 598 a.C. e di Agrigento ad opera di Gela nel 580 a.C., quando le singole colonie greche di Sicilia iniziarono a consolidare le rispettive sfere di influenza sul mondo indigeno.
Emergeranno da questo momento nel panorama etnico e culturale dell'area orientale dell'isola delle vere e proprie "province" sicule aggregate attorno alle pendici dell'Etna e della piana di Catania, o attorno a Caltagirone e nell'ambito del distretto geografico compreso fra Licodia Eubea e Vizzini, fra gli alti corsi dei fiumi lrminio e Dirillo.
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