Atena abbatte un gigante
I Selinuntini amavano molto il mito della Gigantomachia: lo hanno raffigurato ripetutamente sia, in questo caso per il Tempio F, che, come abbiamo già visto, nel Tempio E.
C’erano una volta i Giganti, esseri enormi che dichiararono guerra agli dèi andando all’assalto dell’Olimpo per spodestare Zeus, che aveva precedentemente cacciato i Titani, loro fratelli.
Si narra che Encelado fosse un gigante terribile e altissimo, con lunghi capelli e lunga barba ed era alla testa dei rivoltosi.
Quando Encelado stava per raggiungere la vetta dell’Olimpo, Atena, dea della giustizia e della sapienza, indossata la sua armatura, si scagliò contro il gigante; questi cercò di fuggire ma la dea impugnò lo scudo della giustizia e lo scagliò contro il gigante.
Encelado fu colpito al petto e precipitò dall’alto dei cieli del Mediterraneo, proprio al centro del mare. A questo punto la dea lo finì seppellendolo sotto un enorme cumulo di terra.
Encelado morì, si appiattì e divenne l’isola di Sicilia.
Si racconta che il suo corpo sia disteso sotto l’isola con l’alluce del piede destro sotto il Monte Erice, la gamba destra verso Palermo, l’altra verso Mazara, il busto sta al centro dell’isola sotto Enna, le braccia verso Messina uno e verso Siracusa l’altro, la testa e la sua bocca sotto l’Etna che sputa fuoco ad ogni grido del gigante.
Ogni tanto Encelado cerca di alzarsi e allora la Sicilia viene colpita da un terremoto, ma Atena vigila sull’isola e non permetterà il risveglio del gigante.
I Greci, quindi, attribuivano l’attività vulcanica dell’Etna al respiro infuocato di Encelado, mentre i tremori della terra durante i terremoti li spiegavano con il rotolarsi del gigante sotto la montagna a causa delle ferite.
Ecco spiegato perché, in Grecia, un terremoto è ancora spesso chiamato un “colpo di Encelado”!
Sapete che quando fu scoperta la metopa di Atena ed il gigante nel 1823 presentava ancora tracce di colore? Infatti, aveva il fondo blu come lapislazzuli! Dobbiamo immaginare queste sculture ricche di sgargianti colori.
Le due figure della metopa, Atena e il gigante, si muovono verso destra e la posizione di Atena è obliqua in attacco di fronte al crollare del gigante. Atena tende il braccio sinistro verso il capo del gigante, mentre con il destro mancante forse brandiva l’arma con la quale colpirlo. La dea indossa un vestito, visibile in parte sul braccio destro. Osservate attentamente, si distinguono bene anche delle serpi che ornano l’egida, corazza di pelle, di Atena.
La figura del gigante appare, invece, rigida e nuda; solo l'elmo gli copre il capo e un mantello gli scende sulle spalle, mentre ormai scivola sconfitto davanti ad Atena.
Questa scheda è stata realizzata dagli alunni della classe 4 A del plesso "G. Lombardo Radice" seguiti dalle insegnanti S. Corleo, N. Sciortino, G. Biondo.
La voce narrante è di Sveva Savalle
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