
Museo Archeologico Nazionale di Campli
Il Museo Archeologico Nazionale di Campli nasce nel luglio del 1988 all’interno del convento di San Francesco, edificio del XIII secolo nel cuore della cittadina, con il fine di ospitare il materiale proveniente dagli scavi archeologici della vicina necropoli di Campovalano.
Il sito, divenuto oramai uno dei simboli archeologici dell’Abruzzo, aveva già dimostrato la sua importanza con alcuni rinvenimenti sporadici ad opera di contadini avvenuti nell’800, anche se delle vere e proprie indagini vennero effettuate soltanto a partire dagli anni ’60 del 900.
Valerio Cianfarani, all’epoca soprintendente alle antichità dell’Abruzzo e del Molise, iniziò nel 1967 un’estensiva campagna di scavo che riportò alla luce circa 180 sepolture; un numero che ai nostri giorni è arrivato a superare le 600 unità grazie a continue indagini archeologiche.
Dato il gran numero di rinvenimenti, gli allestitori decisero di esporre il materiale in modo da dare un quadro esaustivo delle varie fasi storiche che hanno caratterizzato la vita della necropoli.
Il Museo fa parte della Direzione Regionale Musei Abruzzo la quale raccoglie sotto di sé diversi luoghi della cultura sparsi nelle quattro province abruzzesi.
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