Rosso Fiorentino, Sacra Conversazione (detta Pala dello Spedalingo).
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Rosso Fiorentino, Sacra Conversazione (detta Pala dello Spedalingo), 1518. Olio su tavola.
Il dipinto rappresenta una Sacra Conversazione, cioè la Madonna con il Bambino circondata da Santi: da sinistra san Giovanni Battista, sant’Antonio abate, santo Stefano e san Girolamo. Molti sono gli elementi di novità: la Madonna non è posta in alto ma al pari dei Santi e le figure sono compresse in uno spazio ristretto, senza architettura o paesaggio; ma soprattutto non si può rimanere indifferenti di fronte ai corpi spigolosi e allungati, ai volti dalle espressioni spinte quasi al grottesco, ai colori brillanti e cangianti.
Entriamo dunque all’interno della interessantissima storia di questo quadro: nel gennaio 1518 Leonardo Buonafede, all’epoca Spedalingo (cioè rettore) dell’ospedale di Santa Maria Nuova, commissiona la pala al giovane Rosso Fiorentino. Arrivato ad un certo punto del lavoro il pittore mostra l’opera al committente: di fronte a figure così impressionanti, specie il san Girolamo (che testimonia gli studi anatomici fatti nello stesso ospedale) lo Spedalingo sussulta poiché, come ci racconta il Vasari, “gli parvero… tutti quei santi, diavoli”. Il Buonafede si arrabbia, ritenendosi preso in giro: l’intenzione era annullare la commissione, ma alla fine accetta il quadro levando dal compenso nove fiorini.
La pala contestata non arrivò mai nell’importante chiesa di Ognissanti: dopo qualche anno fu spedita in campagna nella piccola chiesa di Santo Stefano in Mugello. Per renderla adatta alla nuova sede san Benedetto e san Leonardo furono ridipinti (come confermano i restauri) e cambiarono identità diventando sant’Antonio, protettore degli animali di campagna, e santo Stefano, titolare della chiesetta.
Ecco dunque una commissione che non andò a buon fine: eppure quest’opera è adesso una delle più importanti nella storia dell’arte fiorentina della prima metà del Cinquecento.
Il Buonafede, intelligente mecenate ma per una volta non all’altezza, ebbe maggior successo con il Pontormo, già allievo insieme al Rosso nella bottega di Andrea del Sarto: è la storia della prossima scheda!
Il dipinto rappresenta una Sacra Conversazione, cioè la Madonna con il Bambino circondata da Santi: da sinistra san Giovanni Battista, sant’Antonio abate, santo Stefano e san Girolamo. Molti sono gli elementi di novità: la Madonna non è posta in alto ma al pari dei Santi e le figure sono compresse in uno spazio ristretto, senza architettura o paesaggio; ma soprattutto non si può rimanere indifferenti di fronte ai corpi spigolosi e allungati, ai volti dalle espressioni spinte quasi al grottesco, ai colori brillanti e cangianti.
Entriamo dunque all’interno della interessantissima storia di questo quadro: nel gennaio 1518 Leonardo Buonafede, all’epoca Spedalingo (cioè rettore) dell’ospedale di Santa Maria Nuova, commissiona la pala al giovane Rosso Fiorentino. Arrivato ad un certo punto del lavoro il pittore mostra l’opera al committente: di fronte a figure così impressionanti, specie il san Girolamo (che testimonia gli studi anatomici fatti nello stesso ospedale) lo Spedalingo sussulta poiché, come ci racconta il Vasari, “gli parvero… tutti quei santi, diavoli”. Il Buonafede si arrabbia, ritenendosi preso in giro: l’intenzione era annullare la commissione, ma alla fine accetta il quadro levando dal compenso nove fiorini.
La pala contestata non arrivò mai nell’importante chiesa di Ognissanti: dopo qualche anno fu spedita in campagna nella piccola chiesa di Santo Stefano in Mugello. Per renderla adatta alla nuova sede san Benedetto e san Leonardo furono ridipinti (come confermano i restauri) e cambiarono identità diventando sant’Antonio, protettore degli animali di campagna, e santo Stefano, titolare della chiesetta.
Ecco dunque una commissione che non andò a buon fine: eppure quest’opera è adesso una delle più importanti nella storia dell’arte fiorentina della prima metà del Cinquecento.
Il Buonafede, intelligente mecenate ma per una volta non all’altezza, ebbe maggior successo con il Pontormo, già allievo insieme al Rosso nella bottega di Andrea del Sarto: è la storia della prossima scheda!
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