Gufo Reale (Bubo bubo)
Il gufo reale fa parte degli strigiformi, comunemente noti come rapaci notturni. È la specie di gufo più grande con la sua apertura alare che va da 1,50 m a 2 m.
Al tempo degli antichi greci la civetta e secondariamente gli altri gufi rappresentavano un simbolo di saggezza e sapienza. Durante il medioevo, invece, si ha un’inversione di percezione, e le civette così come tutti i rapaci notturni incominciano ad essere associati alla stregoneria, tant’è vero che le parole strigiformi e strega presentano la stessa radice (Strix, strigis = barbagianni).
Sono gli unici uccelli con gli occhi frontali e riescono a ruotare la testa di 270° e spesso volano e vivono nei pressi di costruzioni abbandonate e finanche nei cimiteri. Tutto ciò ha contribuito ad accrescere la loro fama tutt'altro che positiva.
Eppure svolgono un ruolo importante per l’uomo, infatti tengono sotto controllo le popolazioni di roditori.
In particolare il gufo reale arriva a predare anche conigli e lepri, sebbene la sua alimentazione sia basata soprattutto su ratti, ghiri, ed altri roditori di media taglia.
Le cause della sua estinzione in Sicilia (avvenuta negli anni '70) sono diverse. Essere un predatore all’apice della catena alimentare lo ha reso vittima del processo della biomagnificazione, cioè l'aumento della concentrazione di sostanze inquinanti mano a mano che si nutriva delle piccole prede che venivano a contatto con il DDT, usato massicciamente dal secondo dopoguerra.
A questa possiamo aggiungere i cacciatori che lo abbattevano in quanto predatore di animali di interesse venatorio, oppure per imbalsamarlo come trofeo; ultima, ma non per importanza, la perdita dell'habitat dovuta all’abbattimento delle foreste con alberi ad alto fusto completa il quadro delle cause di estinzione regionale in Sicilia.
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