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Audio tour 2. LE STORIE DELLA VITA DI SAN BIAGIO
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LE STORIE DELLA VITA DI SAN BIAGIO
Sul registro mediano della campata d’ingresso sono rappresentati alcuni episodi della vita del santo – la cui realizzazione andrebbe ricondotta alla volontà della committenza - ,
epitomati dalla ‘Legenda Aurea’ di Jacopo da Varazze e raffiguranti il ‘Martirio’ e la ‘Decapitazione di S. Biagio’, nella parete settentrionale, ed il ‘Martirio delle sette donne’ nella controfacciata.
Nella parete settentrionale, il riquadro sinistro con la scena del ‘Martirio’ mostra al centro la figura del santo, di cui è rimasta solo la sinopia, mentre viene scuoiato da uno sgherro con un pettine – uno strumento piatto e quadrato con i denti di ferro e dotato di un manico simile a quello usato per la cardatura della lana – mentre un altro, al lato opposto, lo percuote. Alla sua sinistra un gruppo di persone inturbanate, assistono alla scena. Uno di loro, in primo piano, regge in mano il bastone del comando e potrebbe identificarsi con il governatore della Cappadocia che ordinò il supplizio.
La parte destra, poco leggibile a causa di estese cadute di colore, mostra l’episodio delle sette donne che dovettero raccogliere il sangue del santo da sacrificare agli dei.
A destra è la scena della ‘Decapitazione di S. Biagio’. Il santo è genuflesso col capo chino: le mani giunte, quasi in posizione di estrema preghiera, gli coprono il viso. Sulla destra è il carnefice in atto di decollarlo con una daga. A sinistra sono due personaggi: un giudice con il dito indice indirizzato verso il carnefice, in segno di comando, ed un personaggio vestito di bianco, identificabile in Agricolao, il tiranno inviato a Sebaste per perseguitare coloro i quali diffondevano il dogma cristiano. Alle spalle dei due personaggi è un gruppo di soldati armati. A destra del carnefice è un personaggio, vestito di rosso, che sembra assistere impietosito alla scena del martirio.
Nel riquadro sinistro della controfacciata è rappresentato il ‘Martirio delle sette donne’ che, legate a dei pali, vengono torturate da quattro sgherri con dei ‘pettini’ per cardare la lana. A destra è la scena della ‘Morte delle sette donne’: in una struttura architettonica, con un’apertura circolare al suo vertice, che rappresenta una fornace protetta da una grata di ferro, le donne sono sottoposte al rogo. A destra appare il medesimo personaggio già presente nella ‘ Decapitazione’ e un gruppo di soldati armati di lance a guardia della fornace. In primo piano è una figura di spalle che ha appena appiccato il fuoco. Dalla grata si scorgono le fiamme che si stanno sprigionando all’interno e che investono le sette donne ritratte in preghiera mentre subiscono il martirio.
Sul registro mediano della campata d’ingresso sono rappresentati alcuni episodi della vita del santo – la cui realizzazione andrebbe ricondotta alla volontà della committenza - ,
epitomati dalla ‘Legenda Aurea’ di Jacopo da Varazze e raffiguranti il ‘Martirio’ e la ‘Decapitazione di S. Biagio’, nella parete settentrionale, ed il ‘Martirio delle sette donne’ nella controfacciata.
Nella parete settentrionale, il riquadro sinistro con la scena del ‘Martirio’ mostra al centro la figura del santo, di cui è rimasta solo la sinopia, mentre viene scuoiato da uno sgherro con un pettine – uno strumento piatto e quadrato con i denti di ferro e dotato di un manico simile a quello usato per la cardatura della lana – mentre un altro, al lato opposto, lo percuote. Alla sua sinistra un gruppo di persone inturbanate, assistono alla scena. Uno di loro, in primo piano, regge in mano il bastone del comando e potrebbe identificarsi con il governatore della Cappadocia che ordinò il supplizio.
La parte destra, poco leggibile a causa di estese cadute di colore, mostra l’episodio delle sette donne che dovettero raccogliere il sangue del santo da sacrificare agli dei.
A destra è la scena della ‘Decapitazione di S. Biagio’. Il santo è genuflesso col capo chino: le mani giunte, quasi in posizione di estrema preghiera, gli coprono il viso. Sulla destra è il carnefice in atto di decollarlo con una daga. A sinistra sono due personaggi: un giudice con il dito indice indirizzato verso il carnefice, in segno di comando, ed un personaggio vestito di bianco, identificabile in Agricolao, il tiranno inviato a Sebaste per perseguitare coloro i quali diffondevano il dogma cristiano. Alle spalle dei due personaggi è un gruppo di soldati armati. A destra del carnefice è un personaggio, vestito di rosso, che sembra assistere impietosito alla scena del martirio.
Nel riquadro sinistro della controfacciata è rappresentato il ‘Martirio delle sette donne’ che, legate a dei pali, vengono torturate da quattro sgherri con dei ‘pettini’ per cardare la lana. A destra è la scena della ‘Morte delle sette donne’: in una struttura architettonica, con un’apertura circolare al suo vertice, che rappresenta una fornace protetta da una grata di ferro, le donne sono sottoposte al rogo. A destra appare il medesimo personaggio già presente nella ‘ Decapitazione’ e un gruppo di soldati armati di lance a guardia della fornace. In primo piano è una figura di spalle che ha appena appiccato il fuoco. Dalla grata si scorgono le fiamme che si stanno sprigionando all’interno e che investono le sette donne ritratte in preghiera mentre subiscono il martirio.
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