Palazzo San Domenico
Palazzo San Domenico, antica sede del Convento dei Domenicani, passata al demanio nel 1862, è oggi la sede del Comune di Modica. Conserva, da poco restaurato, il chiostro circondato dalle poderose arcate a tutto sesto. All’ingresso, su uno dei pilastri, è posta una lapide indicante il livello dell’acqua raggiunto durante l’alluvione del 25 settembre 1902. Sul lato sinistro del cortile si apre la Cripta Domenicana, un luogo simbolo del periodo dell’Inquisizione a Modica: le pareti sono infatti circondate da nicchie, con una serie di teschi incoronati dai simboli del potere temporale della Chiesa, e da ganci ai quali venivano appesi, insaccati nei sai, gli scheletri dei monaci e degli inquisitori. L'Aula Consiliare di Palazzo San Domenico ospita il dipinto del Giuramento di Castronovo, che rievoca uno degli episodi più importanti della Storia della Contea. Il Conte di Modica, Manfredi III Chiaramonte, allo scoppio delle guerre feudali seguite alla morte del Re di Sicilia, si oppose alle pretese dinastiche dello spagnolo Martino di Monblanc e riunì per questa causa il Parlamento dell’aristocrazia siciliana. Il 10 luglio 1391, nella chiesa di San Pietro a Castronovo, tutti prestarono il proprio solenne giuramento ad un patto di solidarietà contro ogni forma di occupazione straniera. Il giuramento si risolse nel nulla quando, alla morte di Manfredi, molti cedettero agli accordi con Martino. Rimase, a resistere per la causa siciliana, solo il figlio di Manfredi, Andrea Chiaramonte, che fu per questo accusato di lesa maestà, arrestato e giustiziato.