Le due Torri: Garisenda e degli Asinelli
La città di Bologna conserva le tracce delle civiltà del passato e l’impronta dello splendore medievale.
Fu chiamata anche "turrita" per via della presenza di centinaia di torri che fornivano un aspetto del tutto singolare.
Esse furono innalzate tra il XII e il XIII secolo dalle famiglie più ricche del luogo e furono utilizzate come strumento di difesa e simbolo di potere.
Nei secoli successivi molte furono mozzate o demolite, altre crollarono.
Sono rimaste invece intatte e protette le torri di Garisenda e degli Asinelli, le torri che vi trovate ora di fronte. Furono erette nel punto di ingresso in città da due nobili famiglie ghibelline, gli Asinelli e i Garisenda, quindi le torri portano le loro nomi.
Ben presto passarono però tra le proprietà del Comune.
Esse svolgevano una importante funzione di segnalazione e difesa.
La Torre degli Asinelli, la più alta, è costituita da una scalinata interna ed è alta 97,20 metri. Salendo i suoi 498 gradini, offre un magnifico panorama al visitatore che potrà godere di un bellissimo panorama su tutto il centro storico e non solo. Si dice che nelle giornate più limpide, si possano scorgere le Alpi e il mar Adriatico.
Nel 1791 la torre fu protagonista di un noto esperimento scientifico condotto dal fisico Giovanni Battista Guglielmini per provare la rotazione della terra. Facendo cadere un grave (cioè un corpo, del quale si mette in evidenza la sua massa gravitazionale) dalla torre si notò che invece di cadere lungo la linea verticale, esso si spostava di 17 mm.
Nella seconda metà del Trecento, la torre fu collegata alla vicina Garisenda, per mezzo di un corridore di legno, divenendo una fortezza aerea che da trenta metri d'altezza sorvegliava il centro della città. Fu un formidabile arnese militare per l'ordine e il controllo pubblico, che però andò a fuoco dopo circa mezzo secolo di vita, sul finire del Trecento.
Terremoti, fulmini, incendi e bombardamenti aerei hanno messo a dura prova le torri senza però riuscire a scalfirne la stabilità.
La Torre Garisenda si differenzia visivamente per la minore altezza (48,16 metri) e il forte strapiombo (3,22 metri) dovuto al cedimento del terreno e delle fondamenta.
Dante Alighieri, rimase molto colpito dall'inclinazione della torre, cui dedicò alcuni versi della Divina Commedia, che si possono leggere incisi su una lapide ai piedi della Garisenda.
Questa torre, causa il non buono stato di conservazione della sala interna, è visitabile solo saltuariamente.
Solidamente piazzate in piazza di porta Ravegnana, le inseparabili torri sono diventate il simbolo della città. Nel loro splendore rappresentano la storia e l’orgoglio di un’epoca passata che continua a vivere nel presente.
Photo Torri Asinelli e Garisenda - Bologna by TheNino is licensed under CC BY-SA 3.0
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